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In una caldissima notte d'estate, in un luogo non meglio precisato del Giappone, uno stanco viandante si appoggiò ad un ciliegio e cominciò ad osservare la luna: gli sembrava triste e malinconica, non era la luna che lo aveva guidato nei suoi lunghi viaggi, in ogni passata stagione. Fu per caso soltanto che vide accanto ai piedi del grosso ciliegio un flauto, un flauto vecchio e, molto probabilmente, abbandonato da qualcuno senza ritegno e senza compassione. Cominciò a suonare quel flauto, le note che emise erano gocce di giada cinese, erano Poesia che penetrò nel cuore della luna, luna che cominciò a vibrare appassionatamente e a riemergere dal torpore. La luna brillò forte e fece scendere fiocchi di neve sul suo caro viandante per dargli frescura in segno della sua eterna riconoscenza; ogni dieci anni, narra la leggenda, quella luna lascia cadere fiocchi di neve per pochi minuti in cerca del suo viandante.